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Data pubblicazione: Oct 21, 2009 8:9:8 AM

Roma. MyNews 47. Da qualche giorno è possibile visitare a Roma, presso i Musei Vaticano la Mostra ‘Astrum 2009’. L’evento è stato realizzato per commemorare l’Anno dell’Astronomia e si svolge dal 16 ottobre al 16 gennaio 2010. Dietro questo importante avvenimento c’è anche l’intelligenza e la professionalità di Ileana Chinnici, COMI (Cooperatrice Oblata Missionaria dell’Immacolata), l’Istituto secolare fondato da p. Gaetano Liuzzo attorno al 1950. Abbiamo rivolto alcune domande ad Ileana.

‘Astrum 2009’. Di cosa si tratta?

Si tratta di una mostra che vuole far conoscere il patrimonio storico dell'astronomia italiana, fatto di strumenti, libri, carte d'archivio. E' un patrimonio unico al mondo, per numero e valore delle collezioni, in gran parte conservate negli Osservatori astronomici italiani.

Da chi è stata promossa questa iniziativa?

L'iniziativa è stata promossa dal Servizio Musei dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), circa tre anni fa. Hanno collaborato la Specola vaticana, che ha prestato degli strumenti e ha suggerito dove collocare la mostra, e i Musei vaticani, che hanno gestito gran parte dell'organizzazione. L'occasione è stata data dal fatto che il 2009 è stato proclamato dall'ONU Anno Internazionale dell'Astronomia, nel ricordo del quattrocentesimo anniversario delle prime osservazioni telescopiche di Galileo.

Come avete preparato questa mostra?

E' stato un lavoro di squadra. A me è toccato di coordinare un'équipe di curatori, che si sono occupati delle varie sezioni della mostra, scegliendo i pezzi da esporre dalle varie collezioni. Con gli architetti, abbiamo discusso le caratteristiche dell'allestimento e poi abbiamo molto lavorato coi referenti delle varie strutture che hanno prestato i pezzi, che hanno fornito schede e immagini. Il primo obiettivo è stata la realizzazione del catalogo della mostra, poi siamo passati all'allestimento vero e proprio. I colleghi di Torino, Padova, Roma, Firenze, Napoli, sono tutti venuti a turno a dare una mano in fase di montaggio e collocazione degli strumenti e dei libri. E' stata una bella esperienza di collaborazione. I Musei, poi, sono stati preziosissimi per la loro professionalità.

Cosa può vedere un visitatore della Mostra?

Può vedere strumenti che vanno dal XI ai primi del XX secolo, che illustrano il modo con cui è cambiata nel tempo l'osservazione del cielo, libri rarissimi, tra cui le prime edizioni dell'Almagesto greco di Tolomeo e del De revolutionibus di Copernico, il manoscritto di Galileo del Sidereus Nuncius e la prima edizione di quest'ultimo, insieme a numerosi altri pezzi di grande valore storico ma anche di rara bellezza e di forte impatto emotivo.

Per te personalmente, cosa significa da un punto di vista professionale l'allestimento di questa mostra?

Questa mostra innanzi tutto ha dato visibilità al lavoro svolto in questi anni dal Servizio Musei, che coordino dal 2005.

E' stata una ‘restitutio’ nei confronti di tutti i colleghi che hanno lavorato negli anni passati, a volte da soli e con scarsa considerazione, al recupero di questi strumenti che sono la memoria storica dell'astronomia italiana. E' stato anche un contributo al dialogo, attualissimo, tra scienza e fede nell'intento di superare barriere tuttora persistenti su entrambi i fronti. ma soprattutto, è stato un modo per avvicinare la gente a questa scienza tanto antica e tanto affascinante, far comprendere che questo patrimonio storico è importante e che non è privilegio di pochi ma è patrimonio di tutti.

E' possibile visionare un powerpoint di presentazione della mostra cliccando qui.