omimolise

Questo è un un pellegrinaggio che nasce con l'intento di unire simbolicamente il passato e il futuro della storia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata in terra molisana. Il percorso è per la maggior parte su vie asfaltate secondarie.

Primo giorno: Pozzilli-Pesche: 28,2 km.

Conosco bene i primi 4 km. del cammino di oggi, nel comune di Pozzilli (Isernia), dal momento che fanno parte di un mio percorso classico di allenamento. Esco dal paese in direzione Case Bucci puntando verso Roccaravindola. Al quinto km. costeggio la ferrovia e oltrepasso la stazioncina ferroviaria di Roccaravindola, nel comune di Montaquila. Dopo aver attraversato il ponte sul fiume Volturno il gps mi suggerisce un sentiero su un anello di 1 km. che si rivela inesistente. Ritorno sulla statale 87 e la percorro per 1 km. direzione S. Eusanio. Traffico sempre pesante su questa arteria. A S. Eusanio breve sosta nella chiesetta pulita e accogliente affidata ai padri Vocazionisti. Uscendo imbocco subito a destra verso una zona denominata 'cascata'. In effetti poco dopo si incontra una bella zona verde, dove confluiscono alcuni piccoli corsi d'acqua. Seguo il gps puntando verso Macchia d'Isernia su buone strade secondarie, verdi e costellate di arbusti di more. Passaggio un po' insolito prima della galleria Trinità, dovendo scavalcare una zona recintata. Dopo Macchie, raggiunta passando sopra la galleria, proseguo ancora su stradine secondarie. Per un tratto di quasi 3 km. si costeggia il fiume Volturno. direzione Isernia Si percepisce una magiore umidità e, a tratti, in lontananza il brusio della corrente del fiume. Oltre alle more mi attende anche un albero di fichi: buonissmi! Passando da contrada S. Vito arrivo alle porte di Isernia. Sosta ad un supermercato di fronte al'Ospedale Veneziale e subito verso la città che devo percorrere completamente in lunghezza.

Da stamattina, a tratti c'e' minaccia di pioggia, ma il cielo tiene bene. Dall'uscita di Isernia a Pesche, percorro la nuova strada costruita per l'università. Sul tragitto incontro tre studenti che mi dicono dell'assenza di trasporto pubblico a metà giornata.

Mi accolgono per l'alloggio e la la notte le ospitali suore del Cenacolo Sorelle Faioli. Una buona cena e quattro chiacchiere con l'allegra comunità religiosa concludono questo primo giorno di marcia. La pioggia è arrivata, ma in serata.

Secondo giorno: Pesche-Bojano: 30,1 km.

Subito pericolo di pioggia con cielo molto nuvoloso sopra Pesche e Pettoranello. Un contadino che incontro al secondo chilometro, tra Pesche e Carpinone, mi dice di proseguire tranquillo, perché "la pioggia arriverà nel pomeriggio" (in effetti la sua previsione è stata esatta). A Carpinone è giorno di mercato. Piacevole passare tra le bancarelle di frutta e verdura. La gente dialoga e acquista. Visito la Chiesa parrocchiale e, qualche centinaio di metri più avanti, sulla sinistra difronte alla stazione, la Chiesa dell'Immacolata. All'uscita del paese mi attende un manifesto gigante di saluto ad un prete probabilmente in partenza. Inizia l'ascesa verso S. Angelo in Grotte, punto più alto del tragitto odierno. Scollinando imbocco una ripida discesa in direzione S. Maria del Molise dove sosto davanti alla Chiesa per dissetarmi ad una fonte d'acqua. Da bambino venivamo puntualmente in questa località con la famiglia, il primo maggio, per la festa annuale. Proseguo svoltando a sinistra e camminando verso le frazioni Incoronata e S. Janni. Sull'altro versante scorrono davanti a me Cantalupo e S. Massimo. Il Monte Miletto, la vetta più alta della zona con i suoi 2050 metri s.l.m. non è visibile oggi a causa delle folte nuvole. Dopo essere transitato nelle località Centomani e Codacchio arrivo a Bojano. Cielo nuvoloso. Per la notte sosta in famiglia.

Terzo giorno: Bojano-Ripalimosani: 30,5 km.

Dopo i primi 5 chilometri, percorsi sulla strada statale 647 Bifernina, allo svincolo per Vinchiaturo ci si inoltra su una strada sterrata a sinistra dove comincia l'ascesa. Sono una decina di km. molto gradevoli che conducono, passando dal territorio del comune di Baranello, alla strada ai piedi dell'Ospedale di Campobasso. La zona è ricca di vecchie case di campagna ora ristrutturate, un altipiano dal quale si può godere una vista incantevole sui monti del Matese e in particolare sui comuni di S. Polo matese, Campochiaro e Guardiaregia. Al bivio ai piedi dell'Ospedale mi incammino per scollinare successivamente a Tappino. Sul percorso incontro un certo numero di cicloamatori. Dalla vetta si può ammirare il panorama su Campobasso e sul Castello Monforte. Successivamente il percorso conduce in basso con una ripida discesa, alla quale segue una ripida salita dopo l'incrocio per Oratino. Ancora qualche km. di cammino in discesa, seguita da una ripida salita, per giungere a Ripalimosani. Giungo in paese dalla zona alta, sopra al cimitero. Mi accolgono gli Oblati della comunità religiosa con i quali mi intrattengo. Sosta per la notte in questo antico convento.

Quarto giorno: Guardiaregia-Boiano: 10,5 + 4,3 km.

Una piccola appendice a questo cammino è costituita una quindicina di km. che percorro sul vecchio tratturo L'Aquila-Candela tra il grande bivio Guardiaregia-Campochiaro e Boiano. E' una strada interna che giunge in località Pietre Cadute dove si trova una delle principali sorgenti del fiume Biferno. Nel pomeriggio qualche altro km. dalla stazione ferroviaria di Venafro a Pozzilli.

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