Congresso giovanile 2009

Data pubblicazione: Aug 19, 2009 4:53:54 PM

Vico Equense (Na) / MyNews 31. Si è tenuto dal 23 al 28 agosto un Congresso per i giovani in contatto con i Missionari OMI italiani. Hanno partecipato 150 partecipanti provenienti da Campania (i più numerosi), Lombardia, Sicilia, Calabria, Lazio, Toscana, Piemonte, Puglia.Il programma prevedeva alcuni laboratori su aree tematiche quali il lavoro, l'affettività, la mondialità, la trasmissione della fede, la fragilità.

Al Congresso hanno partecipato anche quindici Oblati italiani, assistenti del Movimento giovanile Costruire, il superiore provinciale d'Italia, p. Nicola Parretta, laici e consacrati collaboratori e una rappresentanza da Irlanda e Spagna.

Tutto il congresso per me è stato un’esperienza forte, un vero incontro con Dio. Soprattutto alla veglia al SS Sacramento, dove ho incontrato di nuovo lo sguardo di Dio, che mi ha dato la certezza di amarmi così come sono...

I laboratori sono stati un momento per scavare più a fondo in te stesso: il laboratorio “Fragilità” è stato un occasione per mettere a nudo quello che il mondo non vede di te, le tue fragilità, le tue debolezze e capire che sono proprio queste cose, che per l’uomo sono insignificanti e inutile, che permette a Dio di appassionarsi a noi e di amarci sempre più; il laboratorio “Vocazione” è stato un po’ un capire un po’ come compiere la volontà di Dio nella nostra vita. Avere il coraggio di ascoltare la voce di Dio, di sceglierla e di seguirla!

La giornata più intensa è stata quando avanti alla Madonna di Pompei abbiamo consacrato il Movimento a Lei, nostra Madre. Ho sentito forte quella preghiera perché veramente affidavo a Lei il futuro del nostro movimento e sentivo il calore del suo abbraccio materno in quel momento. Nello stesso giorno la veglia penitenziale mi ha fatto sperimentare la mano misericordiosa di Dio, stare lì, avanti alla Croce, a non voler altro che parlare con Lui, sentire che Lui stava dentro te e ti chiedeva di stare con Lui, nulla più!

Prima della partenza, un altro momento forte, è stato l’abbraccio “fraterno” che c’è stato tra di noi, quel sentirsi uniti l’uno con l’altro…“Progettare la tua vita con Dio” pensavo a questa frase nel viaggio di ritorno ed è una di quelle cose che mi porto dal congresso, sapere che c’è un Padre pronto a scegliere il meglio per Te e a farlo insieme, in comunione con gli altri.

Questo congresso è stata la spinta per iniziare bene quest’anno comunitario e per continuare ad appassionarci sempre più a Dio, ai giovani, alla comunità, ai poveri.

Carmen / S. Maria a Vico

Una cosa che sentivo forte durante il Congresso è una voglia di ripartire non solo mia, ma di tutto il Movimento. Partire dalla radicalità del vangelo vissuto. Non siamo attivisti politici o attivisti umanitari ma siamo per primo cristiani e quello che facciamo lo portiamo a Dio. Me ne sono accorto durante i momenti di preghiera che abbiamo avuto: in questo congresso l’intero Movimento ha pregato. È stato ai piedi del Santissimo, ha recitato il Rosario e si è confessato.

Ma perché Dio mi voleva al congresso? L’ho scoperto durante i giorni a Pacognano. Lì arrivavo con le mie preoccupazioni, in particolare quelle riguardanti il lavoro. Se penso a questo mi vengono i brividi. Un lavoro che non da garanzie economiche, può essere anche affascinante, ma spaventa un po’ tutti e io non sono un’eccezione. Lavorare in uno dei quartieri più disastrati di Napoli, con gli ultimi di questo è indubbiamente bello ma l’essere pagati ogni cinque sei mesi non lo è ma ecco che Dio mi dice di non preoccuparmi che questo mio lavoro mette in pratica la mia passione per i poveri.

Giovanni / Napoli

Durante il viaggio diretta a Pacognano nessuna particolare aspettativa sul Congresso portavo nel cuore, ma solo tanta gioia inspiegabile e una parola che mi risuonava nella mente: “Tuffati”. Questa parola me la portavo dentro dall’incontro di giugno sulla preparazione al Congresso, durante il quale fu pronunciata da un ex membro dell’MGC mentre raccontava la su esperienza a Loreto nel 1998. Questo “Tuffati” è stato per me un incoraggiamento: ad aprire il mio cuore ai giovani che lì avrei incontrato e che non conoscevo, e ad immergermi completamente nell’esperienza che mi aspettava per poter vivere intensamente ogni momento di essa.

L’esperienza del Congresso è stata per me, innanzitutto, l’esperienza dell’amore e dell’unità del Movimento Giovanile Costruire, che ho sperimentato nei momenti più semplici vissuti insieme, così come in quelli più significativi. Sentivo che c’era un legame forte che ci univa tutti, il legame esclusivo della famiglia Oblata, ed esso era presente e vivo in un semplice abbraccio, negli incontri di comunione e nei momenti intensi di preghiera collettiva.

Il tema del Congresso mi ha permesso di scrutare a fondo il mio cuore, per capire se la Passione concretamente fosse presente nella mia vita. Ho riavuto da me stessa l’ennesima conferma di come Dio sia il solo punto di riferimento della mia vita. Dio è il nostro vero senso, lui deve essere il nostro gancio a cui rimanere legati in ogni circostanza, perché anche quando gli amici, il fidanzato, l’MGC potranno non esserci più, Dio sarà sempre accanto a noi. E’ una verità molto forte e radicale che io in quei momenti ho fatto subito mia.

I laboratori tematici sono stati momenti significativi perché attraverso di essi ho compreso come Dio possa prendere concretamente forma nelle diverse situazioni della vita.

Rosanna / S. Maria a Vico